Dopo Juventus-Milan, Allegri ha rimproverato Leao davanti alla squadra: se non cambia atteggiamento, rischia la panchina.
Nel calcio moderno, il rapporto tra allenatore e top player può determinare l’intero destino di una stagione. È il caso del Milan, dove il legame tra Massimiliano Allegri e Rafael Leao si sta rivelando sempre più fragile. Dopo lo 0-0 contro la Juventus a Torino, l’allenatore rossonero si è lasciato andare a un duro sfogo contro il suo numero 10, dentro lo spogliatoio, davanti ad alcuni compagni.
Secondo quanto riportato da gazzetta.it, Allegri avrebbe criticato apertamente Leao per lo scarso impatto avuto in campo, in particolare nei minuti finali del match. Un momento cruciale che potrebbe segnare una svolta nel futuro dell’attaccante portoghese.

“Non mi fare inc…”, la rabbia di Allegri durante la partita
Il confronto tra Leao e Allegri si è articolato in tre momenti, due dei quali documentati da DAZN. Prima di entrare in campo, il tecnico si è rivolto al portoghese con un’espressione eloquente: “Non mi fare inc…”. Il resto lo si può intuire. Poco dopo, Leao ha avuto due grandi occasioni: ha sbagliato un tiro da due metri e ha sprecato un assist di Modric.
La reazione di Allegri è stata visibile a tutti: “Si è battuto le dita sulla testa urlando. Ha camminato avanti e indietro nervosissimo. Ha urlato: ‘Ora nello spogliatoio non fiata nessuno’”.
“Rafa, torna!”, il segnale per il futuro
Il momento clou è avvenuto nello spogliatoio. Allegri, visibilmente deluso, ha detto a Leao che “l’atteggiamento giusto per giocare nel Milan non può essere quello visto a Torino”. Il messaggio è chiaro: se non cambia, rischia di restare fuori.
E infatti il rischio è concreto. Con l’arrivo di Gimenez e il recupero di Nkunku, la concorrenza è più agguerrita che mai. “Il cinismo davanti alla porta non si insegna in due settimane ma l’approccio – quello sì – può cambiare in fretta”, avrebbe detto Allegri.
Nel 3-5-2 del tecnico livornese, c’è spazio solo per un attaccante accanto a Pulisic, e Leao potrebbe non essere più la prima scelta.
In questi giorni Rafa è a Lisbona con la nazionale. Un’occasione per riflettere, staccare e ripartire. Ma il tempo stringe. Come ha detto Rabiot alla Gazzetta: “Rafa ha 26 anni, il tempo passa veloce, spero si renda conto di poter competere con i più forti”.
Il messaggio è arrivato. Ora tocca a Leao decidere se restare un talento incompiuto o diventare finalmente un campione.